Il Teatro Arsenale di Milano sta proponendo una rassegna di grande impegno e attualità, Lo straniero dentro di noi, che ha portato in scena il 24 e 25 ottobre scorsi un magnifico Jacob Olesen, autore assieme a Giovanna Mori e Francesco di Branco di un testo delizioso: Il mio nome è Bohumil. Interprete del monologo è lo stesso Olesen, assolutamente affascinante nel rendere una quantità di personaggi solo con la postura del corpo, poche espressioni differenti, voci appena accennate ma talmente 'nella parte' che a nessuno nel numeroso pubblico è mai venuto il benché minimo dubbio su chi fosse il protagonista del momento, nonostante i numerosi cambi di personaggi, che dialogavano tra loro di continuo senza alcun cambio d'abito.
L'attore danese, con un perfetto italiano, ci ha dato dimostrazione del suo cecoslovacco e di un tedesco che appartenevano ad alcuni dei personaggi, nel racconto della vita di Bohumil, un uomo di bassa statura che tenta per anni di farsi valere facendo la gavetta in un grande albergo di Praga, l'Hotel Paris. Siamo negli anni '30 e la Storia si srotola attorno ai personaggi col dramma del nazismo. Il pubblico, magicamente, vive intensamente questa realtà virtuale tutta immaginata ma evocata con tale forza e bravura da strappare applausi a scena aperta e sorrisi alla fine di una lunga performance, capace di mettere Jacob Olesen allo stesso piano di altri abilissimi monologhisti, come il grande Marco Paolini e la più giovane Arianna Scognamiglio.
Ma ci sono ancora grandi eventi, all'interno della medesima rassegna: la prossima è Noche de Verano Lejos de Los Andes, uno spettacolo di e con Susana Lastreto Prieto con la musicista Annabel de Courson al bandoneon. Susana Lastreto è una itala-spagnola nata in Argentina che vive in Francia per scelta e ha già recitato e scritto numerose pièces. E' docente all'Ecole Internationale de Théatre Jacques Lecoq e questo spettacolo lo ha creato nel 2005 per Avignone-Off, che da allora ha circuitato in Europa, Uruguay e Bolivia. L'anima divisa tra tre culture, Susana Lastreto ci invita con questo spettacolo nel suo mondo personalissimo di donna e artista. Filosofica, elucubrante, sensuale, clownesca, l'attrice ci offre uno spettacolo spiazzante che è difficile dimenticare. Bandonéon tra le braccia, seduta su una poltrona che si sposta maliziosamente, la sua complice è in questa occasione Annabel de Courson, franco-argentina, musicista e compositrice di singolare talento, compagna ideale in questo viaggio tra due mondi. Mercoledì lo spettacolo sarà rappresentato in francese, giovedì 5 in spagnolo.
A conclusione de Lo straniero dentro di noi vedremo un lavoro poco noto di Dario Fo rappresentato in francese dalla Compagnia Theatr'Evasion, con Charles Wattara e Gérard Ouedraogo. Rappresenteranno Le tigre il 7 e 8 novembre, chiudendo la rassegna con uno spettacolo particolarmente coincidente col tema. Le Tigre, infatti, mette in contatto culture diverse e ne fa la sua forza. L'autore, Dario Fo si rifà ad una serie di racconti popolari cinesi. La regia a quattro mani è di Ildevert Meda, burkinabè con esperienze in Francia e di Luca Fusi, attore e regista del Teatro Arsenale di Milano residente da anni in Burkina Faso. Gli attori utilizzano gli stilemi della tradizione orale dell'Africa occidentale e il francese come lingua parlata. Lo spettacolo si inserisce nella riflessione, quanto mai attuale in Burkina Faso, di una contaminazione linguistica all'interno della tradizione africana del racconto. Immagini e pantomime fioriscono grazie a una capacità affabulatoria e a un senso del ritmo derivate dall’esperienza del racconto africano.
Accompagna lo spettacolo la mostra fotografica a ingresso libero di Ino Lucia e Raphael Monzini dal titolo Gorom Gorom: le porte del Sahel. I due fotografi documentano il lavoro della compagnia durante alcune prove a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ma la maggior parte degli scatti sono dedicati a Gorom Gorom, piccolo villaggio a nord del paese dove la brousse finisce e il deserto comincia ad affiorare. Negli ambienti naturali si intrecciano diversi popoli e le contaminazioni divengono risorsa principale.
(nelle foto: Jacob Olesen e Susana Lasteto)
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